Raffronto sintetico su come alcuni musei utilizzano Facebook
Come illustrato a lezione, i musei utilizzano sempre di più i social sia per consolidare il rapporto col proprio pubblico, sia per coinvolgere nuovi utenti e quindi fare del museo una realtà aperta.
Ma come usano questo strumento?
Ho voluto quindi fare un raffronto sintetico su come alcuni musei utilizzano Facebook.
Le pagine analizzate sono quelle di: Museo di storia naturale dell'Università di Pavia, il Museo di Storia dell'Università di Pavia, il Museo del Violino di Cremona, il Museo Leonardo da Vinci di Milano, il Museo Egizio di Torino e il Maxxi.
L'analisi ha riguardato sia l'aspetto quantitativo che quello qualitativo dei post ed è stata effettuata il giorno 21 maggio 2017.
Claudia Porzio
Ma come usano questo strumento?
Ho voluto quindi fare un raffronto sintetico su come alcuni musei utilizzano Facebook.
Le pagine analizzate sono quelle di: Museo di storia naturale dell'Università di Pavia, il Museo di Storia dell'Università di Pavia, il Museo del Violino di Cremona, il Museo Leonardo da Vinci di Milano, il Museo Egizio di Torino e il Maxxi.
L'analisi ha riguardato sia l'aspetto quantitativo che quello qualitativo dei post ed è stata effettuata il giorno 21 maggio 2017.
- Il primo aspetto da me analizzato è stato il numero di "like" di ogni pagina. In ordine decrescente sono: il Maxxi con 169.966, il Museo Egizio di Torino con 135.596, il Museo Leonardo da Vinci con 53.385, il Museo del Violino con 8.825, il Museo di Storia dell'Università di Pavia con 790 ed infine il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pavia con 266. Il problema qui consiste nel fatto che non siamo a conoscenza delle date di apertura di queste pagine, per cui è impossibile fare un raffronto preciso.
- Secondo parametro analizzato è stato il numero di post dell'ultima settimana: qui il Museo Egizio ha dimostrato un'attività maggiore persino del Maxxi con addirittura 2/3 post al giorno. Precisamente 13 post per il Museo Egizio, 6 per il Maxxi, 6 per il Museo Leonardo da Vinci, 3 per il Museo del Violino e 1 per i due musei pavesi. Per i piccoli musei chiaramente il dato è influenzato dal numero di addetti; personalmente invece mi stupisce che il Maxxi abbia un'attività inferiore a quella del Museo Egizio.
- Infine ho voluto analizzare anche il tipo di comunicazione che il museo utilizza su Facebook: il linguaggio (se formale o informale), il tipo di messaggio (se informativo, narrativo o altro) e la cross- o trans-medialità, cioè se il post fosse frutto di una narrazione originale per Facebook o semplicemente la condivisione di un link di un contenuto proveniente dal proprio sito. Anche qui mi ha stupito il fatto che il Museo Egizio ha una maggiore vivacità e una narrazione originale. Andando con ordine, si vede che i due musei pavesi, quello del violino e il Leonardo da Vinci fanno una narrazione transmediale, ma mentre i messaggi dei primi due sono di tipo narrativo, quelli degli ultimi due invece sono informativi; tutti e quattro usano un linguaggio semi-formale. Anche il Museo Egizio fa una narrazione transmediale: ma i suoi post sono sia di tipo narrativo che informativo ed il linguaggio è decisamente informale e si vede una ricerca particolare nel tentare di incuriosire il pubblico. Infine il Maxxi invece è l'unico che fa una narrazione crossmediale, cioè si limita a condividere i contenuti prodotti per il sito; inoltre utilizza un linguaggio informale e dà messaggi prettamente informativi. Non stupisce quindi che negli ultimi anni questo museo abbia perso posizioni nella classifica dei musei più seguiti su Facebook.
Claudia Porzio
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